Mi fai ridere.

Caro Francesco – per chi ancora non lo sapesse Francesco è il protagonista del mio primo romanzo – sono passate poche settimane da quando la tua avventura è diventata di pubblico dominio. Qualcuno, lentamente, comincia a leggere la tua storia, a conoscere il tuo mondo, ad apprezzare quell’angolo di Ticino che entrambi amiamo molto. La voce, insomma, gira e noto una reazione comune. Tu fai ridere. E anche di gusto.
No, non mi fraintendere, sai bene che ho molto rispetto per te, per le tue scelte e per le tue convinzioni, ma la tua vicenda, i tuoi amici, i tuoi colleghi provocano delle belle e sane risate. Lo so che la tua è una questione da prendere sul serio e, onestamente, non vorrei essere nei tuoi panni,  ma io che ci posso fare se la gente ride?
Posso confessarti quello che penso veramente? Io sono contento. Ma sai che bello regalare qualche sorriso alle persone? Sai che effetto fa sul loro morale, sai come tutto diventa più facile ? So che tu sei una persona seria – forse troppo – ma fidati, se le prime reazioni ci insegnano qualcosa siamo sulla strada giusta. Nella vita è sempre bene avere un piano B. Mai dire mai caro Francesco, magari hai un futuro a Zelig e ancora non lo sai.  Te lo dico da amico, anzi quasi da genitore.
Mi sembra di sentire la tua risposta:
il mio amico Angi sì che lo prenderebbero a occhi chiusi. Mi sa che in fondo hai ragione.”
Comunque, leggi qui sotto cosa ha scritto Grazia Cominato, un’amica giornalista che parla e  fa cose bellissime per un progetto amico degli animali che si chiama RadioVeg.it. Lei ha riso molto. E ti assicuro che non è l’unica.


Ho aperto il libro “Mi hanno detto che morirò martedì” di Daniele Oldani appena arrivato con l’intento di leggerne solo qualche pagina perché, in teoria, ne avevo altri in attesa e invece pagina dopo pagina l’ho chiuso solo quando è finito!

Un libro che mi ha fatto tanto tanto ridere, soprattutto nella prima parte, ma che mi ha anche fatto riflettere. Il protagonista, infatti, quasi con nonchalance “butta lì” spunti di riflessione mica da poco, confermando la mia teoria secondo la quale l’ironia è una delle strade migliori per invitare i lettori a soffermarsi su concetti e punti di vista diversi dal pensiero comune.

Ascoltando Daniele Oldani e la sua Albachiara sulla RSI ho riconosciuto anche nel romanzo la sua “leggerezza”, che non è assolutamente sinonimo di superficialità, nel proporre, senza per forza giudicare, anche tematiche che, solitamente, dividono molto. Un libro che accompagna il lettore in campi poco frequentati da una mente razionale, pragmatica e, diciamocelo francamente, un po’ troppo “ammaestrata”.

Il romanzo può essere dunque vissuto come un invito a rompere gli schemi e guardare le cose da altre prospettive. Francesco, il protagonista, si trova a vivere una situazione fuori dal comune che lo porta a farsi tante domande “esistenziali” ed è impossibile non tentare di rispondere ed è proprio per questo che, senza rendersi conto, il lettore fa suoi quei quesiti e si sente coinvolto.

Il libro, scritto in prima persona, coinvolge fin dal primo momento con la descrizione che fa di se stesso il protagonista, ma il racconto prende il volo quando una donna misteriosa invita Francesco a non uscire di casa il martedì successivo perché potrebbe morire. Da lì in poi ci si trova avvinghiati in un crescendo di situazioni spesso tragicomiche che portano dritte dritte verso un epilogo per nulla scontato.

Un romanzo davvero piacevole da leggere e da consigliare.

“Mi hanno detto che morirò martedì” è il primo romanzo di Daniele Oldani e, appena finito, non ho potuto non chiedermi “Chissà quando uscirà il prossimo!”.


PS: Riprendo la parola per dire a Grazia che il prossimo libro uscirà nel 2026 e il protagonista sarà ancora il destino. Ssst. Non posso dire altro per ora.

PS2: quella che ride sulla spiaggia non è Grazia 🙂 ma una ragazza che evidentemente sta leggendo la tua storia Francesco. Si, me l’hai già detto che tu sei una persona seria…

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